Affidarci a Lui

Affidarci a Lui
Ricordo una preghierina, che mia madre, nella sua serenità, ci faceva ripetere spesso, quasi per affidare a Dio le difficoltà della povertà. Cuor di Gesù, tu sai; cuor di Gesù, tu vedi; cuor di Gesù, provvedi. Nel presente periodo di incertezza per vedere quale sarà l’esito finale della chiusura del Convento di Vicenza, questa preghiera mi ritorna sovente in mente e anche in bocca.
Certamente Gesù conosce il patire, quindi affidarci a lui è ovvio, per quanto non torna agevole. L’affidarci totalmente al Padre, quando le cose sono lisce e scorrono, è facile. Poi, nella sua bontà provvidente, il nostro Padre permette situazioni tristi (la croce?), é allora che il suo Spirito va invocato per rafforzare il nostro abbandono nelle braccia del Padre. Gesù conosce i limiti della nostra resistenza, e sa quando e come intervenire per aiutarci. Confidare nel suo cuore e nella sua intelligenza sempre, soprattutto quando abbiamo esaurito le scorte delle nostre iniziative, per evitare i pericoli. L’amicizia delle persone care ci sostiene nei momenti delle difficoltà. Certamente tra le persone care c’è Gesù. Egli è vicino e ci sostiene realmente. Fidarci di lui, e parlargli delle nostre pene. Lui sa ascoltarci e non si stanca, quando, come dice il Salmo, effondiamo davanti a lui la nostra tribolazione.
Sì, sempre come da bambini: cuor di Gesù, tu sai; cuor di Gesù tu vedi; cuor di Gesù, provvedi. Il resto ce lo dirà e ce lo farà lui. Ridestare la confidenza è ridestare la fiducia, sebbene la fiducia in Dio, ha caratteristiche che non riusciamo a individuare, se non con la fede.
25.04.17