Le catene del peccato

Le catene del peccato
Chi pecca si fa schiavo del peccato.
Gesù afferma questo. E la parola di Gesù è nostra luce e nostra salvezza.
Schiavo del peccato, perché dopo il peccato, la vita si sottrae alla libertà. Il peccato fondamentale, nel quale ogni altro peccato si riversa, è la negazione di Dio, e, quindi, la negazione di Gesù.
Negare Dio è il tentativo, fondamentalmente stupido, di entrare nel nulla, di legarci all’antivita. Il peccato ci butta nel mondo tenebroso dell’anticreatore. Si è schiavi del mondo perverso.
Entrato nella tenebra, il peccatore si sente costretto a difendere la tenebra e a moltiplicarla.
Tale accumulo di perversità, che ci incatena alla perversità, si mostra tangibilmente anche nei peccati. Non è mistero l’osservare il bevitore che diventa schiavo del bere, il sessuofobo che si crea una compulsione al sesso nei pensieri e negli atti, il fumatore, che accende la sigaretta con la cicca della precedente. Schiavitù del vino, del sesso, del fumo.
E poi la compulsione al gioco, alla mormorazione, al computer. Tutte schiavitù di azioni che diventano perverse, se non regolate.
Il peccato, una volta entrato nella vita, costringe alla ripetizione del peccato, o a associare nuovi peccati al primo. La menzogna non solo moltiplica le menzogne per difendere la prima, ma ricorre anche a truffe, a calunnie, a tradimenti per camuffare la menzogna di base.
Gesù aveva colpito giusto: chi pecca offre le mani alle manette del peccato. Paolo: chi mi libererà da questo corpo di morte? – Solo Gesù.
13.08.14