Due per altri

Due per altri
Due persone, donna e uomo, si incontrano e provano un’attrattiva reciproca, decidono di vivere insieme.
Credono di volersi bene, perché tra di loro scorre una reciproca intesa. Verso dove li conduce tale intesa?
Essa può limitarsi all’attraimento tra loro due, all’avvincere a sé l’altra persona. È il grande amore? Si può onestamente dubitare, perché le due persone potrebbero semplicemente servirsi l’una dell’altra, e circoscrivere il loro dichiarato grande amore, in un recinto di reciproco egoismo.
Molte persone ho incontrato nella vita, le quali coltivano uno o mille contatti. Solo per avvincere a sé molte più persone che possono. Questo può avvenire ovunque: a scuola, nell’ufficio, nei club, nelle associazioni e tra i preti e i frati.
Il passo verso la maturità umana, e perciò cristiana, è quello di unirsi tra persone per collaborare assieme per raggiungere scopi che superano le persone stesse.
È questa la maturità per attuare un serio e reale matrimonio. Amarsi per procreare ed educare, principalmente nella fede. Nella fede, non per il culto (preghiere e messa), ma per conoscere e amare Gesù in se stesso e nei fratelli.
Inoltre ogni vera amicizia, per essere vera e produttiva, deve intrecciarsi per produrre bontà, carità, salvezza per gli amici e per coloro che abbisognano di essere aiutati e salvati. E non sono pochi!
Certi amori folli, non sono amori, ma egoismi, tanto egoismi che spesso sfociano nell’uccisione dell’altro, o, che è lo stesso, con la strumentalizzazione dell’altro alle nostre passioni, o almeno ai nostri piani.
08.11.15