Va dove ti porta il cuore

Va’ dove ti porta il cuore
Gesù va sempre dove lo porta il cuore, perché al cuore non si comanda. Se il cuore è puro, non mosso dalle passioni perverse, allora esso porta alla luce, all’amore che sa comprendere e che si dona.
Il Vangelo di Marco ci ricorda due episodi connessi, dove troviamo il cuore di Gesù, che umanamente si muove e muove le azioni di Gesù.
L’episodio primo ricorda il ritorno degli apostoli da un loro viaggio missionario. Essi riferivano a Gesù ciò che avevano fatto e insegnato. È notevole la circostanza sottolineata da Marco. Egli dopo un generico “avevano fatto”, dal generico estrae “avevano insegnato”. Gli apostoli, persone di scarsa cultura, si meravigliano di “aver insegnato”. L’insegnare era l’annuncio della venuta di Gesù.
Gesù li trova stanchi dal lavoro, e il suo cuore li vuol sottrarre alla gente (un viavai è notato dall’evangelista) e condurli a riposare e a mangiare. Gesù sente che ne avevano bisogno. Dei suoi collaboratori Gesù non voleva farne degli stackanovisti, ma dei semplici uomini che seguivano il naturale ritmo lavoro-riposo.
Ma ecco riaccendersi il cuore di Gesù. Gesù con i suoi raggiunge in barca il luogo “appartato” per riposare, e invece lo trova gremito di persone. Sono poveracci, sbandati, disorientati. Gesù si commuove (scherzi del cuore!) e si ferma a “insegnare”, a guidarli.
Gesù non riesce a dire di no al cuore, e si lascia trascinare da esso. Gesù è la traduzione umana dell’amore di Dio. Dio non riesce a dire no al suo cuore: non riesce perché così lo esige la sua “costituzione” eterna. Infatti Dio è amore; se non amasse, non sarebbe più Dio. Perciò Dio deve sempre obbedire al “suo cuore”!
19.07.15