Mondo nuovo

Mondo nuovo 

Mi imbatto su una semplice frase di W. Kasper: Gesù non è venuto per creare un mondo migliore, bensì un mondo nuovo. La novità, comunque, non è rapportata all’alterità di Dio, ma al suo amore, che egli dedica alla sua creatura.

Un mondo nuovo, basato sulla fede e sull’amore, che hanno sia per base, sia per scopo, solamente Dio. Base: tutto viene da lui. Scopo: tutto confluisce in lui. Gesù non ha il compito di aggiustare questo mondo: questo è nel dovere e nel potere degli uomini. Gesù ha il compito di salvare l’uomo, anche se tuffato in questo mondo.

“A questo badano le autorità della terra, ma per voi non è così”: diceva Gesù, quando spuntò il carrierismo tra i suoi, che ambivano il primo posto.

Il mondo di Gesù è nuovo, perché è retto da dinamiche e da costanti proprie, non confrontabili con le dinamiche di questo mondo, perché estranee ad esso.

La dinamica dell’umiltà non è di questo mondo, come la dinamica della fede e dell’amore gratuito. Perfino la dinamica del superamento dell’acquisto della virtù e del merito non fanno parte del mondo nuovo. In questo mondo tutto è opera di Dio, il quale dona e richiede la fede in lui.

È vero che il cristiano vive nel “mondo”, ma non è del “mondo”, inteso al modo dell’evangelista Giovanni. Forse è richiesto al cristiano di vivere continuamente in confine tra questo mondo, che nella storia dovrebbe perfezionarsi, e il nuovo mondo, che in Dio è già completo. Il cristiano è la persona in tensione, quella tensione che si può configurare nella speranza. Speranza perché il nuovo mondo di Gesù, è già presente, ma non completo tra noi.

11.02.14