Il miracolo della fede

Il miracolo della fede
Gesù compie ancora miracoli? Dipende da ciò che noi intendiamo per miracoli. Per noi è miracolo ciò che si fa vedere (mirabile?) al di fuori dell’esperienza quotidiana: storpi che camminano, malati che guariscono senza medicine o chirurgia, morti che rivivono, insomma ciò che fa meravigliare, se visto e costatato. Allora eccoci recare a Lourdes, o altrove.
Esistono “miracoli” che non si vedono? Che cos’è quel “e i discepoli credettero in lui”? È miracolo ciò che non si costata sensorialmente? Se il miracolo è qualche cosa di straordinario, che dipende solo da Dio, allora ciò che Dio crea dentro di noi, e che l’occhio non può vedere, fa parte del miracolo, ossia di un’opera che non si attua, senza la mano di Dio?
Noi siamo continuamente in una situazione miracolosa, non prodotta da sole forze umane, una situazione che soltanto Dio produce: la nostra fede in Gesù e nel Padre.
Il miracolo è tutto ciò che è prodotto da Dio, e che non sempre si può costatare sperimentalmente nel suo attuarsi. Lo costatiamo soltanto nel suo essere prodotto. Non la misteriosa dinamica, ma i suoi effetti sono visibili. Ma il miracolo della fede, prodotta da Dio grazie allo Spirito Santo, è talmente intimo, che solo chi la sperimenta può accorgersene.
La fede si esprime spesso nella preghiera, un parlare a tu per tu con il nostro Padre. Ascoltandoci, il Padre ci accoglie nel suo stesso livello. Perché noi ci siamo elevati, o perché lui si è abbassato per elevarci (se il verbo nella sua materialità rende) a sé. Forse è meglio dire: per abbracciarci. La fede espressa in preghiera, ci immette in Dio, di cui siamo figli.
13.06.17