Anche i non cristiani si accorgono di Gesù

Anche i non cristiani si accorgono di Gesù
Si ricorda, nel Vangelo di Luca, che Gesù fu presentato al tempio di Gerusalemme, condotto dai suoi genitori, che partono da Nazareth. Dunque erano già risaliti dall’Egitto dopo la fuga precipitosa.
Evidentemente non si è certi che nel periodo dell’esilio i genitori di Gesù abbiamo potuto espletare tutte le osservanze della legge, soprattutto la pratica di presentarsi al tempio. Poi però ciò che dovette essere differito non fu omesso.
Nel presentarsi al tempio i due genitori si incontrano con due persone davvero credenti: Simeone e l’anziana Anna. Tutte e due si accorgono dell’importanza del bambino, ispirati dallo Spirito. Essi non erano cristiani, eppure riconoscono nel bambino una persona mandata da Dio a risolvere i problemi di Israele. Due non cristiani hanno la netta percezione di Gesù, tanto che Maria e Giuseppe rimasero meravigliati di quanto era stato detto sul conto di Gesù.
La vera sensibilità religiosa, non turbata da visuali ristrette, si accorge di Dio e lo riconosce.
Ci sono molte sensibilità religiose, che si lasciano distorcere da situazioni contingenti, soprattutto di indole politico-ambientale, da mode, dal “profeta” di turno, per il quale anche Gesù aveva espresso la propria preoccupazione, quando si sarebbe detto: “Eccolo qua o eccolo là!”.
Penso alla forte spiritualità di Maometto, purtroppo inquinata dalla politica. Egli conosceva il cristianesimo, ma non conosceva Gesù, per quello che veramente era.
Penso, per esempio, a Lutero, che perfino conosceva e il cristianesimo e Gesù, ma si fidò sia del proprio giudizio, che del potere dei principi.
Penso a ognuno di noi, quando ci lasciamo sviare dal “mondo”, come dice S. Giovanni.
30.12.17