Dateci sempre l’Eucarestia

Dateci sempre l’Eucarestia
L’unità di una parrocchia, di una diocesi, di un convento, di una famiglia di credenti, non è né creata né tutelata dal diritto o dal comando, ma da sempre dall’Eucarestia. La pretesa di un parroco o di un vescovo o di un superiore religioso, o di un padre di famiglia, di esigere l’unità basata sull’organizzazione o sulla loro persona (per quanto paludata da vesti speciali o da infule di moda passata), non è né cristiana né possibile. Solo lo Spirito, tramite Gesù Eucarestia, produce la vera e unica unità cristiana dei credenti.
Paolo (vedi lettera ai Corinzi o agli Efesini) è chiaro su questo tema. Ogni depotenziamento dell’Eucarestia è un tentativo di rompere l’unione tra i credenti. Ogni promozione “eucaristica” è un rassodamento dei credenti e, in loro, della chiesa.
L’Eucarestia è partecipazione al Corpo di Cristo, quel corpo ancora vivo e presente, che è la sua chiesa.
L’amore all’Eucarestia non può ridursi a una devozione, accanto a tante altre (santi, feste patronali, perfino Madonne sotto certi aspetti), ma è l’unico “veicolo” attraverso il quale la presenza “reale” di Gesù si presenta nella storia.
Per restare unito nel Cristo, il popolo cristiano ha “diritto” dell’Eucarestia, e se, per attuare l’Eucarestia, è stimata necessaria la presenza di un presbitero, allora, mentre declina il sacerdozio celibatario, deve urgentemente attuarsi un sacerdozio non celibatario. L’Eucarestia è di diritto divino; il celibato è di diritto umano.
07.01.18