Alfa e omega

Alfa e omega
La Risurrezione di Gesù è il reciproco dell’Incarnazione. Da Dio nell’uomo, dall’uomo in Dio. Di Gesù si dice che è l’alfa (principio) e l’omega (fine), per abbracciare la sua grandezza. L’uomo Gesù, proprio perché Dio, da Dio in Dio. Dopo la costatazione della sua resurrezione, sembra più intuibile la sua incarnazione. Non spiegabile, ma intuibile, soprattutto con il cuore.
La carriera di Gesù doveva chiudere il cerchio. Dal seno del Padre, come indica Giovanni Evangelista, al seno del Padre. Non solo, ma sempre nel seno del Padre: io e il Padre siamo una sola realtà.
Luce da luce all’inizio. Luce nella Luce al compimento. Eppure non solo è lui il tragitto del sole, ma è l’illuminazione di ogni uomo, che viene sulla terra. Noi siamo trascinati nella Risurrezione di Gesù: risorgeremo sicuramente. Siamo anche trascinati nella sua incarnazione? Come?
Non nasciamo esuli e per caso. Coloro che da sempre è predestinato che siano conformi al Figlio. È un semplice progetto eterno in Dio? È una misteriosa presenza in lui? È una non decifrata presenza di sempre? Insomma anche noi siamo presenti all’inizio e alla fine, alfa ed omega?
La percezione immediata di noi stessi non ci permette di costatare la larghezza del nostro esistere, non riusciamo a decifrare neppure ciò che ci aspetta, pur essendo certi del nostro “essere risorti con Cristo”. La nostra esistenza nel tempo è solamente prestata al tempo. Il nostro vivere nel tempo, come il vivere di Gesù, è per infiorare il tempo di eternità.
04.01.18