Invudia e svantaggi

Invidia e svantaggi
Leggendo gli Atti degli Apostoli, incontriamo spesso la lotta degli Ebrei contro gli Ebreo-cristiani. L’esempio più significativo lo troviamo in S. Paolo. Cioè in Saulo. Egli perseguita gli Ebreo-cristiani, quelli cioè che credono in Gesù. Essi rimangono ebrei, anche nei riti (vedi la frequenza nel tempio, per la preghiera vespertina), eppure in essi c’è qualche cosa in più: completano la tradizione profetica con il credere Gesù, in quanto Cristo. I cristiani, accogliendo Gesù, sono ebrei completi.
Eppure sono combattuti, perseguitati. Purtroppo dopo il terzo secolo, saranno i cristiani a perseguitare gli Ebrei, rendendo pan per focaccia. Però guardiamo i cristiani, che vengono dall’Ebraismo, che sono combattuti dagli Ebrei ortodossi. Perché? Per difesa della verità? Oppure per invidia verso coloro che hanno fatto il “passo in più” e hanno raggiunto la completezza in Dio?
È l’invidia che domina i gruppi. L’invidia che perseguita il primo della classe: Galileo che scopre nuove vie, il frate che trova il modo di attuare nuovi orizzonti, i risultati dell’intelligente non sopportati dai bulli della classe.
Fu detto e scritto che l’invidia regge il mondo. Guai a essere dotati in un mondo di mediocri, che si appoggiano al “si è sempre fatto così”.
I martiri all’interno o all’esterno della chiesa, sono semplicemente l’oggetto degli invidiosi. La stranezza si nota proprio nel fatto, che il bene recato da una persona dotata è bene per tutti, anche per gli invidiosi. Perché ogni bene è valore sociale. Soprattutto nella chiesa, dentro la quale le doti positive di un membro, sono opera di Spirito Santo. Forse chi va bene, durante la quaresima deve purificare ulteriormente la propria intenzione.
13 .01.18