Figli risorti

Figli risorti
Purtroppo nel mio agire non sempre tengo presente la mia qualità essenziale: sono figlio di Dio, risorto.
Noi fratelli di Gesù, attuale, glorioso. Paolo: Voi siete risorti e la vostra vita è già nascosta con Cristo in Dio.
Camminare per la strada da risorto è diverso dal trascinare i passi da vecchio indebolito. Sono le due cose, tutte e due reali. Figli di Dio per dono del Padre, risorti per contagio sublime di Gesù. Noi siamo figli, sebbene soltanto dopo vedremo ciò che già da ora siamo, proprio quando vedremo Dio. Con i nostri occhi? Sì, nostri ma trasformati da fede in visione.
Intanto è gioioso e consolante, camminare da risorto, scrivere da risorto, vedere le cose da risorto, tanto che esse, viste da figli del Dio creatore, sono bellissime e grandi, viste da risorti sono bellissime e meno grandi, non perché non valide, ma perché valide con i limiti.
La risurrezione non ci vede disprezzanti le realtà tuffate nel tempo e transeunte, ma apprezzanti in una luce diversa, con l’animo dolcemente staccato in un volo sulle cose e sulle persone. Non è disprezzo, ma è dolce condivisione con i limiti degli altri, e bella condivisione con la loro grandezza di risorti nel Cristo.
Il mondo, visto dai risorti, si riveste di luce diversa, perché, come dice Paolo, anche esso attende la struttura definitiva. Non è disprezzo del mondo, ma assunzione del mondo nell’attesa che la nostra risurrezione squaderni tutta la sua luce.
Siete risorti con Cristo. Perché percepiamo così poco la nostra risurrezione?
15.12.17