Eucarestia e unità

Eucarestia e unità
La Chiesa nasce dall’Eucarestia ed è mantenuta unita a Gesù e al Padre, grazie all’energia “prodotta” dall’Eucarestia. Papa, vescovi, presbiteri non fondano l’unità della chiesa, ma essi sono i fomentatori di unità in quanto “funzionari” (?) dell’Eucarestia. L’unità di noi chiesa non è fondata sui servi (ministri) dell’Eucarestia, ma sull’Eucarestia stessa, alla quale i ministri servono per servire Gesù, l’unità dei fedeli, tramite la sua presenza eucaristica.
Fare Eucarestia è fare chiesa unita. Tutte le attività per attirare e per conservare l’unità dei fedeli, fuori dell’Eucarestia, hanno un senso sociale, ma non fondano l’unità in Gesù e nel Padre, grazie alla presenza dello Spirito Santo, che può anche servirsi della collaborazione di uomini: Paolo si dichiara collaboratore di Dio.
Il deprezzare l’Eucarestia, servendosi di essa per altri scopi (radunate, funerali, ecc.) è un cattivo uso dell’Eucarestia, mentre l’azione eucaristica dona vita, sapore, senso a qualsiasi azione dei fedeli.
Le manifestazioni che si servono della Messa per attribuire solennità all’evento, sono commoventi tentativi per ricordare che la “celebrazione” della messa è una delle importanti (e, purtroppo, anche solenni) azioni del cristianesimo, ma difficilmente ne esprimono l’intima energia comunitaria e comunionale.
L’Eucarestia vissuta con due persone, oppure con la piazza di S. Pietro gremita, riveste la stessa forza di Dio che unisce, se i presenti sono “presenti” al Cristo che sta unendo i suoi.
La chiesa essenzialmente è Eucarestia, e l’Eucarestia è essenzialmente chiesa unita nella persona e nel mistero di Gesù, che tramite il pane diventa unica vita di tutti i presenti.
17.02.18