Gesù è qui ed è oltre

Gesù è qui ed è oltre
Si può dire che Gesù è oltre il Vangelo, sotto alcuni punti di vista.
Già nella sua vita terrena, Gesù andava oltre la “Legge”. Lui non era un interprete della Legge di Mosè: la citava, se ne serviva, la superava (“fu detto, ma io vi dico”), non ne era schiavo, sebbene la seguiva in molte indicazioni, anche perché l’incarnarsi in un popolo, comportava l’accettare la cultura del suo ambiente.
Gesù, inoltre, non è soltanto oltre la Legge mosaica, ma in qualche modo è oltre i Vangeli. Oltre: nel senso che è indicato dal Vangelo, ma non è tutto contenuto in esso.
Per di più, lo stesso Gesù demanda all’azione dello Spirito Santo, dopo la sua risurrezione, il compito di introdurre i discepoli nella “verità completa”.
Gesù è anche oltre i racconti, ben precisi e decisi, dei Vangeli, perché la sua persona non è inclusa nei Vangeli, così come lui personalmente non è incluso nella storia. La sua esorbitanza dalle strettoie del suo tempo, per vivere in un tempo indefinito (“fino alla fine del tempo”) nella presenza di noi chiesa. La chiesa è l’esorbitare di Gesù dal “suo” tempo, per ritrovarsi nel tempo della chiesa, sempre protesa, in noi, nella realtà escatologica.
Gesù è libero totalmente, perché i confini del corpo mortale e del tempo, non lo costringono più. E proprio questa libertà divina di Gesù lo rende nostro, a casa nostra, che è il cosmo. Libero tra i morti e dalla morte, nostro amico quotidiano del nostro camminare.
25.08.17