Mi hai fatto un prodigio

Mi hai fatto un prodigio
Quanto di te, Gesù, è passato attraverso le mie mani! L’assoluzione dei peccati! (Dio solo rimette i peccati: notavano giustamente i farisei, ma comprendendolo distortamente). Sentire le persone sollevate dopo un “Ti assolvo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo!”. E poi il tuo possesso del Pane e del Vino, dopo le parole della comunità, passate attraverso la mia bocca, la mia fede, il mio cuore: ogni mattina, ogni giorno il tuo miracolo tramite mio!
Quanto di te, Gesù, è passato agli altri credenti e al mondo attraverso di me! Io resto meravigliato, entusiasta, confuso e commosso! Le disgrazie che gli uomini – anche della tua chiesa – mi hanno inflitto sono molto meno importanti nel nostro viverti nell’Eucarestia.
Nel mio cuore si riverberano le ferite causate dagli uomini, e la sicura dolcezza della tua presenza, o Gesù. E non solo nel mio cuore, ma anche nel cuore di chi mi sta vicino e condivide la fede e la carità con me, grazie all’azione dell’unico Spirito Santo.
Salmo: “Mi hai fatto un prodigio!”. Non solo perché sono quella stupenda macchina che è l’uomo, ma soprattutto per la tua opera divina in me. Il mio cuore si inchina davanti a me, tuo prodigio. È troppo bello essere tuo e sapere, grazie alla Rivelazione, di essere tuo. Se il Vangelo non me lo dicesse, non avrei mai conosciuto la mia grandezza. In questa grandezza c’è anche la mia storia, che si conserva non tanto nei documenti da me lasciati, ma nella continua presenza del “tuo” ricordo in me.
26.08.17