Gesù consola

Gesù consola
Di fronte a ogni “Consolazione della filosofia” di Boezio e dei milioni di filosofi e teologi, Gesù porta, concretamente la consolazione della preghiera, della fiducia nel Padre, della soavità dello Spirito Santo.
Certe consolazioni possono acquietare la mente, se sono “spiegazioni” più o meno indovinate dalla psicologia, o dalle canne fumate, però il cuore nella sua pienezza profonda (esistenza) è confortato solo da Colui, che ha costruito il cuore stesso.
Rimane sempre indicativa la celebre frase di S. Agostino: “Il cuore l’hai fatto in tensione verso di te, e resta sempre inquieto fino a che non approda in te, dove si trova quiete”.
È certo che se incontriamo una persona che sinceramente ci ama per ciò che siamo, e che noi possiamo amare per ciò che ella è (amare, essere amati, riamare) la nostra vita trova un porto tranquillo. Tuttavia rimane sempre qualche cosa di incompleto in quell’amore, fino a che i due non convivano nel profondo del cuore, un amore a Dio, intensamente condiviso. Ogni amore umano, del singolo o della coppia, trova completezza nell’amore di Dio.
È opportuno ammettere che tutta la filosofia studiata e anche condivisa, non riesce a tranquillizzare, perché dentro di noi riemerge quel “Ma sarà proprio vero?”. O tutte le offerte di felicità urlate dalla pubblicità, riescono a riempirci di felicità, oppure a vuotarci le tasche?
Ma quando la realtà di Dio mi si accosta, mi presenta Gesù risorto e, con lui, la speranza “della gloria”, allora si inizia la felicità.
21.03.18