Nonostante tutto, ottimismo

Nonostante tutto, ottimismo
Una frase del Vangelo di Giovanni, ci indica un Gesù, che parte sconfitto eppure non molla.
“Gesù infatti sapeva fin dall’inizio chi erano coloro che non erano credenti e chi era il suo traditore”. (Gv 6, 64)
Sapendo questo Gesù opera egualmente, non scarta nessuno, neppure Giuda, e opera perché vede coloro che gli avrebbero creduto. E, ora risorto, vede me e voi, che ci ripromettiamo di credergli, anche all’interno delle nostre titubanze. Gesù non cede, non abbassa le armi, perché scorge il bene che lui produrrà in “coloro che il Padre mi ha dato” e non perderà nessuno di essi. Quindi è sufficiente credergli, per essere assicurati circa la nostra salvezza. Notiamo: credergli, non illuderci di credergli, quando sostituiamo la sua visione, con le nostre povere idee.
Gesù non smette la sua missione, neppure sulla croce, quando anziché lasciarsi andare, prega il Padre, affinché perdoni a quelli che non sanno ciò che stanno facendo (pensava forse ai carnefici, che mentre credevano di annientare Gesù, in realtà realizzavano la salvezza del mondo).
E Gesù non smette l’ottimismo (!) sulla croce, quando assicura il ladrone pentito in extremis.
Gesù conosce il male, e fa il bene. Anche quel bene che è rilevamento del male per quello che esso è, e lo combatte, perché cerca di convertire i malvagi al bene, alla salvezza.
Oggi molti di noi abbisognano che Gesù inietti in noi il suo ottimismo che si basa sull’amore provvidenziale di Dio, che destina Gesù non a giudicare il mondo, ma a salvare.
27.04.18