Supplemento d’amore

Supplemento d’amore

Debbo ringraziare una giovane particolare (diversamente dotata?), perché mi ha fatto conoscere qualche cosa di Dio e di S. Paolo. È proprio vero, se stiamo un po’ attenti, che dalla bocca “dei lattanti” (per riecheggiare il salmo) esce la lode di Dio.
Osservando il rapporto tra la giovane e sua madre, mi è parso chiaro che la madre sopportava la figlia, ma non l’amava. Quando la vita ci pone nella situazione di trovarci con una persona “mancante di qualche dote comune ad altri”, lì c’è un richiamo di Dio, ad avere un supplemento di amore, per aiutare tale persona.
Dove manca l’amore, mettici l’amore e coglierai amore (credo siano parole di Paolo della Croce). Dove si nota una deficienza, ivi è richiesto (vocazione di Dio?) un supplemento d’amore, questo si avvera in Dio, nostro Padre, il quale non si perde d’animo davanti alle nostre difficoltà.
E tale incontro provvidenziale con quella giovane, mi ha fatto risalire alla Lettera di Paolo ai Romani.
Dio, davanti ai peccatori, ha attuato quel supplemento d’amore che è l’incarnazione di Gesù. Per amore il Padre ci ha donato Gesù.
“Quando eravamo nel peccato, Dio ha donato suo Figlio”. Suonò nuova questa affermazione di Paolo, pronunciata in un contesto, nel quale primeggiava l’immagine di un Dio giudice, che annienta i peccatori.
L’amore di Dio è inesauribile. Di fatto “non sono venuto per condannare, ma per salvare” ci assicura Gesù. E noi come ci atteggiamo verso i “peccatori”?
16.06.18

Vangelo specchio rivelatore

Vangelo specchio rivelatore

Se siamo viventi di Cristo, il nostro accostarci al Vangelo, è anche uno scoprire chi siamo noi. Nel Vangelo ci specchiamo e ci leggiamo.
Le nostre ricerche psichiche, personali o guidate, servono sempre per conoscere le misure di noi stessi, che né la filosofia né la psicologia sono in grado di scoprire e, quindi, di indicare e di dirigere. Le misure complete, eccessive (greco: perissou, secondo la parola di Gesù) soltanto la rivelazione di Dio ci fa scoprire. Quella rivelazione che si trova nel Vangelo.
Il Vangelo ci guida nella via di Dio, e prima ancora ci indica la via di Dio, che è già stata segnata misteriosamente in noi, e che soltanto il Vangelo ci aiuta a scoprire.
È un po’ analogo alla scienza chimica. L’acqua è conosciuta e usata da sempre: eppure solo la chimica ha scoperto che essa è idrogeno e ossigeno combinati. E poi la fisiologia ci insegna gli effetti dell’idrogeno e dell’ossigeno nel corpo umano.
Orbene, il Vangelo è come la chimica per l’uomo. Esso ci rivela le strutture più misteriose dell’uomo, nelle quali annidano le grandi opere salvifiche di Dio.
Purtroppo per troppi, che si dicono cristiani, il Vangelo è solo un libro del prete, che sì e no riguarda lui, quando deve fare quelle noiose omelie. Non è, per essi, una cosa che li riguarda, anzi che è di importanza salvifica, perciò votale.
Oggi, con l’analfabetismo superato, il Vangelo, anche come mera lettura, è utilizzabile da tutti, anche dagli ignoranti..
26.06.18