Triste Natale?

Triste Natale?
Quanti natali in giro in questi giorni! Domina, anche perché siamo in crisi?, la gastronomia. Ecco una mangiata e fa natale. E poi per natale di vestiti, di mobili, di telefonini, di sciate megagalattiche, di nuove sensazioni genitali…
E natale di caldo familiare, di renne con un tale camuffato da vecchio che guida. E poi balocchi e letterine a babbo natale per bambini.
Insomma musiche per il bianco natale.
Nella mia città si nota uno spalmare di manifestazioni coordinate e supportate dalla pubblica autorità.
Le chiese sono nominate non per il mistero enorme, che in esse si verifica, ma perché si trasformano, da chiese in sale di concerti.
La amministrazione, si presenta pagana, con un bypassaggio totale su Gesù. Neppure nominato per sbaglio nelle molte pagine pubblicate a pagamento (anche con i soldi dei cristiani!) sui diversi manifesti.
Quale tristezza! Un Natale senza cuore, senza anima, senza Gesù. E poi farisaicamente i giornali si lamentano per il solito rifrequentarsi di suicidi durante il tempo natalizio.
Dal Natale hanno succhiato, siringato la polpa del Natale, per esaltare le bucce, rese sempre più luccicanti e colorate.
Fuori della chiesa, l’unico rifugio resta la famiglia per chi ancora ce l’ha. Una famiglia, spesso pagana, che si raduna fingendo un’unione, che non c’è più.
In mezzo a questa rovina di superficialità, viviamo noi, credenti, unico rimasuglio di letizia e di felicità, autentica, perché immersi in Gesù Salvatore, e pieni di sorriso per la speranza.
GCM 01.12.11