Noi chiesa, semplificazione

Noi chiesa, semplificazione
Come siamo fortunati noi, che viviamo dal secolo primo dell’era volgare! Mi torna sempre soavemente al cuore e alla mente il fatto che Gesù è la semplificazione di Dio: “Chi vede me, vede il Padre!”. Quel Dio, spesso faticosamente intravvisto dai profeti, dalle religioni (talune astruse o feroci), dalle ricerche concettuali e filosofiche, ecco apparire chiaro in Gesù, e per lui alla nostra fede.
Gesù poi inventa un’ulteriore semplificazione per noi (spesso dalla testa dura). Lui si prende un tozzo di pane e dichiara (lui Dio stesso semplificato): “Questo è il mio corpo”, cioè la mia realtà umana, implicata misteriosamente con il Logos di Dio. Poi semplifica tutte le dottrine su Dio, con quelle sue semplici “parole di vita eterna”.
Corpo e annuncio Gesù li affida a un gruppo che li protragga. “Sarò con voi sino al termine del tempo”.
Il gruppo chiesa è la semplificazione della presenza di Gesù nel tempo: la sua persona (corpo!) e la sua parola continuano “semplificati” nel tempo, grazie al perdurare della “sua” chiesa.
Chiesa non intesa in nessun modo come potere (“i grandi della terra dominano, ma non sia così di voi!”), ma come semplice conservatrice del Corpo e della Verità di Gesù. È organizzata la Chiesa solo in vista della presenza di Gesù in terra.
Purtroppo la Chiesa, poco o tanto, è anche un’organizzazione, e come tutte le organizzazioni (dalla famiglia, alla fabbrica, ai partiti, allo Stato) non sfugge alla tentazione del potere. Ma Gesù l’ha voluta per servire, non per imperare.
11.12.18