Al principio il Logos

Al principio il Logos
Il Vangelo di Matteo narra la chiamata di Pietro e di Andrea, da parte di Gesù. Erano questi due in barca a rassettar le reti. Gesù li invita, e – a quanto si legge – essi partono difilato, abbandonando padre e reti.
Tutto così all’improvviso?
Eppure nei Vangeli c’è un precedente. Quel precedente narrato dal Vangelo di Giovanni, dove si narra di un incontro significativo tra Andrea, ex discepolo di Giovanni Battista, e Gesù, indicato ad Andrea proprio dal Battista.
Per comprendere Matteo, è necessario ricordarsi di Giovanni.
Giovanni stesso, prima di “narrare” di Gesù, presenta una premessa che deve essere ricordata prima di tutti e di ciascun racconto dello stesso Giovanni. Premessa: il Logos divino, e il Logos divenuto carne. È una premessa che illumina ogni pagina dei quattro Vangeli, e che ci pone in relazione esistenziale con essi.
Purtroppo spesso si dice che l’inizio del vangelo di Giovanni è una semplice riflessione teologica dell’evangelista. Non è riflessione, è ripresentazione di una realtà, in base alla quale ogni sillaba dei Vangeli non solo è illuminata e compresa, ma anche accolta e “digerita”.
La premessa del Logos eterno e del Logos divenuto carne, ci aiuta a scorrere con occhi adatti la vita, le opere e gli insegnamenti (ossia la verità divenuta parola, carne, azione) di Gesù.
29.11.18