Ecco l’agnello

Ecco l’agnello!
Giovanni Battista vide Gesù venire verso di lui. E disse: “Ecco l’eletto (agnello, servo, figlio?) di Dio, che toglie (cancella alza, si sottopone?) il peccato del mondo”: ossia l’opposizione radicale a Dio.
Giovanni lo indica “in presa diretta”: Gesù sta venendo (venendo, non passando) da lui. Arriva a lui, si sente che toglie da Giovanni l’opposizione a Dio? Quale opposizione (brucerà la pula di Giovanni)? Oppure finalmente l’opposizione del mondo contro Dio è vinta, perché proprio in quella carne del Verbo, non può sussistere l’opposizione né di Dio verso il mondo, né dell’uomo verso Dio!
È certo che in Gesù si trova quella opposizione a Dio, che proprio dal Logos-carne viene estinta. Nel Logos, non fuori di esso. Paolo: “Lo fece peccato”. “Colui che non ebbe esperienza di peccato. Egli (Dio) lo fece peccato per noi, affinché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio” (2 Cor 5, 21).
Mi sembra che la chiarificazione di Paolo, aiuti anche il doppio significato del verbo “airōn” (Gv 1, 29) di Giovanni: “Assumere e togliere”. In tanto il Logos toglie il peccato, in quanto ha il potere di distruggerlo.
Il Logos-carne non si sottrae al “peccato del mondo”, ma lo assume per annientarlo. Forse una povera immagine potrebbe aiutarmi: l’acqua versata in un forno si volatilizza. Forse questo ci può aiutare a immaginare la verità delle parole del Battista: “Io battezzo con acqua… lui verrà a battezzare con lo Spirito Santo e fuoco” (Cfr Lc 3, 16).
Quando il peccato “entra” in Gesù, si dissolve immantinente. E quando il peccato entra (volutamente o inconsapevolmente) in noi, trova viva e ardente la fede in Gesù, da esserne annientato? 17.12.18