Inferno

Inferno
Non riesco a capire lo scalpore destato da una presunta affermazione del Papa, che nega l’esistenza dell’inferno.
È ovvio che “quel tipo” di inferno non riveste nessun significato, né nella realtà, né per la fede.
Sappiamo che l’inferno, il purgatorio e il paradiso danteschi non esistono. Sublime fantasia, bassa realtà.
Qualsiasi immaginazione dell’inferno in quanto “luogo e tempo” è del tutto irreale, sebbene può stimolare sentimenti positivi, ma solamente sentimenti.
Tutte le frasi del Vangelo, che si riferiscono all’”aldilà” sono allusive, non descrittive. L’aldilà può essere intuito con l’aiuto stimolante della fede, ma non descritto.
Allora non esiste l’inferno, il premio ai buoni, il castigo ai cattivi?
Esiste sì, ma non come lo immaginiamo, sebbene la fantasia può aiutare la pietà.
Due frasi del Vangelo ci possono aiutare: “Venite, benedetti” e “Lontano da me, maledetti”.
L’uomo nasce destinato a sperimentare la propria completezza nel riferimento esistenziale a Dio. Egli è destinato a “godere Dio”. Lo scopo della vita umana è il ricongiungimento con il Padre, per partecipare alla beatitudine divina.
Il suo “scopo” è Dio.
Il fedele a Dio raggiungerà l’appagamento totale in Dio. Chi si ribella a Dio (o se vogliamo: chi si allontana da Dio), è destinato a privarsi per sempre della felicità divina, ed incorre nella disgrazia di essere per sempre infelice, non completo: ed è inferno reale.
02.04.18