Io sono di Cristo

Io sono di Cristo
Tutte le cose sono di voi. Però voi siete di Cristo, e Cristo è di Dio (1 Cor 3, 22-23).
Il risolversi dell’esistere in Dio, è il ritornare al principio.
La catena non può scindersi. Ogni uomo vi è inserito, e chi pre-tende di liberarsi trova scosso miserevolmente il proprio risolversi in Dio. Anche il suicida, che si illude di consegnarsi all’ombra del nulla, si trova inserito in questa catena, ma non godendo tutti i vantaggi dal cedersi li-beramente a quel Cristo, che si risolve nel Padre.
Tuttavia, noi dotati di libertà intellettiva e attiva, siamo chiamati a entrare con gioia in questa catena, che, risolvendosi in Dio, si risolve nella gloria.
Quando Paolo ricorda questa catena, lo fa per sedare un males-sere all’interno della comunità. I cristiani vantavano le loro “origini”: io sono discepolo di Paolo, io di Pietro, io di vattelapesca. Paolo richiama che la nobiltà cristiana, non dipende dal predicatore, ma da colui che è predicato, ossia soltanto da Cristo.
Oggi serpeggia qualche cosa di simile: io sono del gruppo A dei catecumeni, io sono del gruppo B dei carismatici, io del gruppo C del Terz’Ordine, io del gruppo D della parrocchia. Di per sé non è disdicevole il dichiarare una qualche appartenenza, ma è importante che quella appartenenza conduca all’unità di tutti, che è Gesù.
È quello che indica Paolo: “Io sono di Cristo!”.
L’appartenenza, ora e sempre, a Cristo, aveva suggerito ai fedeli di Antiochia, di denominarsi “cristiani”.
14.01.19