Parla con potere

Parla con potere
Sul Gesù “mite e umile di cuore” si è sviluppata un’arte e una let-teratura, le quali volendo riprodurre un Gesù mite, giungevano a descri-vere un Gesù alquanto melenso. Eppure l’espressione su ricordata fa parte di un comando autorevole: “Imparate da me!”. Quando Gesù si presenta a insegnare nella sinagoga di Cafarnao, la gente si meraviglia perché s’accorge che egli insegna “con potere” (ecsousia) e non come gli scribi.
Il discorso di Gesù, quindi, è autorevole e diretto, non frutto di in-terpretazioni più o meno arzigogolate. Non che Gesù non conoscesse l’arte del procedimento logico, ma aveva bisogno di parlare diretto; infatti parlava alla gente del regno. In polemica con gli scribi, usò anche la de-duzione logica. “Disse il Signore al mio Signore, ecc.” (Mt 22, 41-46).
Gesù dunque insegnava con potere, cioè affermava la verità con sicurezza e con immediatezza. Insomma diceva chiaramente pane al pane.
E quando non dirà più pane al pane, sarà ancora colui che parla con potere?
Infatti Gesù, prendendo il pane e distribuendolo ai commensali, affermò: “Questo è il mio corpo!”. Allora conferma il suo potere di verità? Oppure “esce dalle righe”?
Proprio nella sinagoga di Cafarnao, dopo aver parlato con potere, ecco il nuovo esempio di potere della sua parola. Comanda a un in-demoniato e lo libera dal demonio (Mc 1, 21-26).
Il suo potere nel parlare gli deriva dal suo essere: uomo, divenuto tale dal Logos.
15.01.19