Servire e amare

Servire e amare
“Prendi e servi” avrebbe detto Gesù agli uomini addossando ad essi la sua croce: così la pensò il massone Carducci.
Gesù, non pretende di essere servito, ma sa di dover servire. Anche quando usa la parola per designare i suoi, la sua parola è al posto di “collaboratori o amici”.
Il termine “servizio” solitamente è colorato di luce fosca: servi del-la gleba, schiavi, rematori di galere, ecc. Può il servizio essere visto sotto una luce diversa: servire il padrone, o servire il padre.
Il servizio di Gesù nasce dall’amore. Gesù lo ricorda: “Faccio la volontà del Padre”. Il Figlio vive con il Padre, da sempre, in una famiglia, che non solo fa scorrere l’amore, ma che è Amore. “Deus charitas est”, Dio è Amore. Quindi il rapporto con il Padre è un rapporto nell’Amore. Il servizio di Gesù viene dall’Amore (il volere del Padre) e prolunga l’Amore.
La volontà di Dio, troppo spesso ci viene descritta come una co-strizione penosa, dalla quale nessuno può esimersi. Ma in Gesù non è così. E quando nella preghiera Gesù ci fa dire: “Avvenga la tua volontà come in cielo così in terra”, non parla di catene, ma di amore: l’Amore trinitario che si prolunga nella terra, proprio davvero come in cielo così in terra.
Per Gesù era naturale il vivere il suo servizio come amore, per-ché per lui la volontà di Dio è retta dall’amore, anzi è Amore.
A noi rimane la grande possibilità, nello Spirito, di scoprire e di vivere l’amore che sta nella “volontà di Dio” quando questa si realizza, in Gesù e in noi, nel servire.
21.01.19