Contatto con il Padre

Contatto con il Padre
Io sorrido davanti a certe persone, che si vantano: “Io ho giocato a briscola con il Presidente della Regione”. “Io dò del tu al presidente degli industriali”. “Io posso telefonare in qualsiasi momento al numero personale del questore”. “Io qua, io là, ecc.”.
Son vanti comprensibili: contatti con persone “arrivate”, dalle quali mi sento illuminato.
Io, io … Mi sembra di udire una di quelle frasi che S. Paolo, can-zonava nella Lettera ai Corinzi: “Io sono di Pietro, io di Apollo …”. A questi vanti, che procreavano dissapori dentro la comunità, Paolo spara un deciso “E io di Cristo!”.
Noi cristiani di fronte al miserevole vantarsi dei contatti con uo-mini altolocati, possiamo dire con gioia e con semplicità: “Io mi vanto di essere a contatto con Dio!”. Credo che non sia poco. Inoltre posso pren-dere diretto contatto con lui, non attraverso il telefono, ma in ogni mo-mento. In ogni momento posso dirgli “Padre” e la mia vita si illumina … d’immenso.
Io dico “Padre” e in quell’istante in me si “attiva” lo Spirito Santo.
Il bello è che tutta la mia vita attiva questo contatto, perché sem-pre il Padre sta attivando il contatto con me.
Il contatto immediato con il Padre, mi aiuta al ringraziamento. Ogni vanto, che mi distingua da altri, è escluso, perché siamo milioni, che ogni giorno attiviamo consapevolmente tale sublime contatto, e allora il nostro vanto è soffocato dalla gioia universale, e dal tripudio per essere “del nostro Dio”, che poi è il Dio di tutti. Anche di quelli che si vantano di aver giocato a briscola con il presidente.
31.01.19