Fede e libertà

Fede e libertà
La fede in Gesù libera, la religione tende a imprigionare. Gesù ci libera dalla religione e dai suoi vincoli gravosi.
Venite da me voi che siete affaticati oppressi. Gesù il liberatore assoluto. Quando il Vangelo (ossia il Gesù vivo) è stato sottoposto a una religione, sembra abbia perduto lo smalto. La religione si basa su una legge che opprime. Che significa il vocabolo “religio”? Il mio Calonghi mi riferisce la “scrupolosità”, ossia l’essere asservito a sentimenti di paura. Non per nulla i latini univano la paura agli dei: timor fecit deos. E si può anche trovare il reciproco: gli dei generano il timore, ossia gli scrupoli, la religione.
Una delle disgrazie capitate alla fede cristiana, è stata quella di essere sottoposta a una religione (ebraica o pagana). Il Vangelo è zeppo di “non aver paura”. È quindi liberazione dal timore (anche dal timore di Dio, sotto certi aspetti) per aprire alla libertà. La verità (ossia Gesù, in ogni sua manifestazione) vi farà liberi.
Non temere, perché Gesù non è venuto per giudicare, ma per salvare. Il giudizio è riservato solo a Dio, non può essere guidato da leggi umane, neppure da quelle degli scribi.
Lo scrupolo è alimentato da esigenze imposte da religioni: esigenze di osservanza, di purezza rituale, di leggi, che sembrano rassicurare, mentre attanagliano.
Non temere: è un ritornello che troviamo all’inizio (“Non temere, Maria”) e alla fine (“Non temete, annunciate ai miei fratelli”). Il Vangelo libera.
10.04.19