I poveri sovranismi

I poveri sovranismi
Mentre lo Spirito mi aiuta a scorgere Dio come misericordia, odo risuonare attorno a me parole un po’ strane, perché astratte, che vantano un sovranismo.
Non conosco le umane profondità del sovranismo, ma al mio orecchio abituato alla filologia, esso mi si presenta come superiorità: sovra.
Può la misericordia di Dio penetrare il sovranismo, tanto da renderlo cristiano?
Io, nel mio piccolo, sento il Vangelo che mi dice: “I grandi di questo mondo cercano onori, ma per voi non sia così. Anzi chi è primo diventi ultimo”. Il sovranismo, almeno come è gridato (il cuore dell’uomo lo conosce solamente Dio!), non mi sembra un’eco delle parole del Vangelo.
In questa atmosfera, sono tentato a pormi al di sopra del sovranismo. E così vi partecipo, e temo di perdere Gesù, esempio e parola.
Eppure io posso pregare anche per i sovranisti, chiunque essi siano. La luce del Padre non conosce ostacoli, arriva dove lui vuole, Lui che ha creato il sole.
Il cristiano non deve dominare il mondo. Se lo dominasse, ne farebbe necessariamente parte. Al cristiano interessa restare in Gesù, quel Gesù che ha detto di aver vinto il mondo. Lo vince lui, non occorre che lo vinca io, quando semplicemente posso partecipare di Gesù, e, in lui, aver vinto quel mondo, che, pur boccheggiando, è già superato da Gesù.
“Non ti chiedo di toglierli dal mondo, ma di difenderli dal male”: così prega Gesù per noi. A noi resta quel sorriso, che ci viene dall’essere sicuri in Gesù.
09.04.19