Amicizia e lectio divina

Amicizia e lectio divina
Gesù ci assicura di essere noi i suoi amici, perché ci ha comunicato quanto il Padre desiderava comunicarci. Parola e amicizia.
Ogni settimana, ci incontriamo un gruppetto di “amici” per la cosiddetta “lectio divina”, ossia un’immersione nella parola di Dio espressa, di solito, nel Vangelo.
Questa “lectio”, non solo lettura o lezione, ma contatto con Gesù che ci parla, serve anche per rinfrescare l’amicizia con Gesù: parola comunicata e amicizia.
È un ritrovare e rigustare le radici dell’amicizia di Gesù, è un rinsaldare l’amicizia. Non è curiosità per “capire” ciò che lui “diceva”. È invece caldo legame con ciò che lui ci dice. Lui è vivo nella sua parola e in ogni eco nel tempo della sua parola.
È significativo e bellissimo l’incontrarci tra amici, per rinsaldare assieme l’amicizia con Gesù.
È legame stringente questo essere pervasi tutti dalla stessa amicizia di Gesù. È chiesa in atto, salvezza in radice, carità vissuta.
La lectio può semplicemente diventare l’Eucarestia della Parola, la festa della Luce.
L’importante è scoprire quello che lui dice, al di sopra di quello che noi possiamo sentire, e spesso interpretare con i nostri schemi, e anche con le nostre teologie. Perché il senso della Parola di Gesù, non viene dal nostro povero sentire, ma dalla luce accesa in noi dallo Spirito Santo. Perciò è necessario che la lectio sia compiuta con l’affidamento allo Spirito.
15.05.19