Ignoranza e gelosia

Ignoranza e gelosia
Una persona dotata, in qualunque settore artistico, religioso, cul-turale, sociale, dovrà sempre scontare le sofferenze, che gli lanciano o gli invidiosi, o gli ignoranti. È una specie di scotto che si deve pagare, quando la natura è stata generosa.
La storia ci ricorda una persona molto dotata, perfino di una realtà divina, in lei insediatasi, che ha stimolato l’opposizione degli ignoranti, e l’invidia dei potenti.
Questa persona, con i fatti confermava la sua posizione di essere “Figlio eterno del Padre”, e gli ignoranti soprattutto gli ignoranti saliti su una cattedra, come avviene molto spesso, a dirgli: “Chi pretendi di essere tu, che, uomo, ti fai Dio?”
E i potenti: “Troppa gente gli va dietro, uccidiamolo!”.
Ed ecco l’estremo esito dell’ignoranza e dell’invidia: la crocifis-sione. E, ironia!, il primo a riconoscere la grandezza di quel condannato impiccato non fu un connazionale, ma un pagano che esclamò: “Davve-ro costui era Figlio di Dio!” (Mt 27, 54)
Quando una persona è dotata, troverà sempre, persone altrettan-to dotate e, per di più, umili che lo riconosceranno e cercheranno la sua amicizia, però sarà sempre osteggiato, con mirabile costanza, da igno-ranti e da invidiosi.
Essa potrà sempre alzare lo sguardo, fissarlo in un Crocifisso, e dirgli con serenità: “Sono anch’io dalla tua parte!”.
Sentirà che il suo destino si incrocia con quello di Gesù e dirà: “Padre, perdona loro: non sanno ciò che fanno”.
20.02.19