Errore e misericordia

Errore e misericordia
La stampa, la radio, la televisione e i vari ammennicoli comunicativi, trattano a lungo degli scandali, e con un particolare interesse, di quelli dei preti a interesse genitale.
Non sento, tranne alcuni casi, che la notizia è trasmessa con tristezza e compassione con lo scopo di suscitare misericordia e richiamare un sussulto di senso morale.
Anche Gesù ricordava errori e peccati, ma allo scopo di avvertire i semplici e di convertire i peccatori. “Se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo”.
Se oggi Gesù rivolgesse la sua frase celebre “chi è’ senza peccato, scagli la prima pietra”, che cosa succederebbe? Penso, in questo momento, ai miei colleghi giornalisti, tentati di mostrare il male altrui, probabilmente per nascondere o per scusare i propri mali, mentre giudicano le altre persone. Non so quante penne cadrebbero dalle loro mani, o quante telescriventi volerebbero dalle finestre.
Il ricordo del Padre ci richiama alla misericordia. Misericordia verso gli erranti non per giudicare (anche con l’”innocente” mostrarsi scandalizzati) e misericordia per chi non narra con bontà e con dolore gli errori degli altri. In concreto, misericordia per aiutare l’errante a riprendersi, e misericordia con chi riferisce gli errori degli altri, affinché ne parlino per la loro risurrezione e non per la loro condanna, oppure per fare gli sberleffi sulle miserie del prossimo.
Misericordia che si impara dal costatare quanta misericordia Dio ha verso di noi, di ciascuno di noi.
19.04.19