Un avvenimrnto che fa riflettere

Un avvenimento che fa riflettere
Oggi si nota una situazione alquanto critica del Mensile “Il Messaggero di S. Antonio”. Dopo una fase di adesione crescente, da alcuni anni assistiamo a una fase vistosamente decrescente. Forse è il destino di tutta la realtà di passare in periodi di diastole e di sistole.
La ricerca non semplice della cause credo sia affidata a uno sguardo attento di sociologia sia religiosa che umana. I fattori individuabili sono molteplici, e gli esperti ne possono ricercare cause ed effetti.
Credo tuttavia che è cambiato anche non poco all’interno della conduzione. La situazione della collaborazione è cambiata. Quando da un periodico, inventato per stimolare e mantenere la “devozione” antoniana con tutti i connessi di fede cristiana, intesa come scoperta e come azione, si è voluto passare a creare un mensile da affiancare ai mensili di grande impatto sociale, si è dovuto creare un nuovo tipo di redazione, e un diverso impatto di argomenti. Lo spirito iniziale con le semplici collaborazioni (spesso di non poco spessore, come la collaborazione di A. Luciani), a poco a poco si affievolì. A notare questo impoverimento spirituale, è venuta la Provvidenza a svegliare i responsabili, indicando situazioni economiche, che si sono dimostrate più cogenti che non le situazioni ideali e di fede.
La crisi economica si cerca di risolverla con mirati tagli alle spese. Si spera che sia ripreso un sussulto ideale, non evidentemente usando modalità passate, ma pensando a una nuova maniera di offrire le antiche esigenze.
Aggiungo: se il Messaggero deve anche mantenere gli antichi abbonati, che, vedi caso, sono invecchiati, perché non aumentare il calibro delle parole e ridurre al sodo gli argomenti senza cincischiare con molte parole, ma attenendosi al vecchio detto di dire ciò che si deve dire e poi chiudere?
11.01.19