Tradimento e gloria

Tradimento e gloria
Gesù è maestro. Talvolta sorprendente.
Ricordiamo un episodio dell’ultima cena. Gesù ricorda che tra i discepoli, seduti (meglio; sdraiati) a cena con lui, uno lo tradirà. Ciò genera scompiglio tra i dodici. Giovanni riesce a carpire a Gesù, il nome del traditore: Giuda. Giuda sollecitato da Gesù, esce e va a compiere il tradimento.
La reazione di Gesù? Certamente non è quella che noi si aspetterebbe: tristezza e condanna e improperi contro il malfattore. Gesù esce in una frase strana: “Adesso è stato glorificato il Figlio dell’uomo”.
Glorificato, poiché tradito? No affatto; aveva già detto il “Guai per l’uomo che lo tradirà”.
Glorificato perché si sta avverando un nuovo passo, anche se molto doloroso, della sua vita. E ogni passaggio, comunque sia stato prodotto, è parte integrante della sua vita. E quella sua vita è voluta dal Padre, e ogni passo è compiere la volontà del Padre, e il compiere il volere del Padre è vivere la stessa gloria del Padre.
Nella gioia o nel dolore, si attua la nostra vita, che continua a scorrere in avanti. La vita scorre, perché così il Padre Creatore ha disposto, mentre lui ci attende all’arrivo. Siccome ogni istante del nostro vivere è stato segnato da Dio, ogni istante è la gloria di Dio, che si impregna nelle nostre giornate.
Ecco allora perché Gesù vive la gloria di Dio sempre, anche quando è tradito. E noi, comunque trascorrano le nostre giornate, siamo sempre esecutori del piano, che il Padre ha previsto per noi, amando.
16.04.19