Noi giudici

Noi giudici
Oggi si nota una corsa al massacro dei preti pedofili, soprattutto dopo la pesante pronuncia del papa. È una sofferenza di tutti i credenti, che si rende più acuta.
Due semplici domande. La prima: chi si scaglia, con ironia o con condanna contro di essi, può dire di sé di essere senza peccato, per aver scagliato la prima pietra? La seconda: perché non iniziare un’accusa contro ogni categoria che annovera persone esercitanti la pedofilia, a cominciare dalla categoria dei genitori, per annoverare giornalisti, militari, politici, ministri, calzolai e scaricatori di porto?
Lo scandalo è comodo per diventare argomento di scritti giornalistici o di chiacchierio nei salotti, o per strada.
Davanti al peccato di qualsiasi persona, sarebbe opportuno rammentare che Gesù è venuto non per condannare, ma per salvare.
Siamo ben attenti a scusare le nostre debolezze. Perché tanto accaniti contro le debolezze degli altri? Perché ci è utile notare il male degli altri, per nascondere i mali nostri. Primo di questi la mancanza di misericordia (e quindi di preghiera) verso gli altri. Perché tanta severità contro gli altri?
Eppure ci crediamo onesti (quanto?) e perfino in armonia con quel Padre che ci invita a essere misericordiosi, come è misericordioso lui, che ama giusti e ingiusti!
Certe disgrazie della chiesa, sebbene noi non le abbiamo perpetrate, ci invitano alla comprensione sofferta e alla preghiera.
26.02.19