Apprendisti del perdono

Apprendisti del perdono
Nella Parola di Dio, ci imbattiamo in alcune condizioni che devono essere premesse. Noi desideriamo amare Dio: è questo il primo precetto della legge. Eppure tale nostro amore, si basa su un precedente. Giovanni, nella sua lettera, ci avverte: “In questo sta l’amore: Dio ci ha amato per primo”. Il suo amore è condizione preattuata, affinché possa sorgere il nostro povero amore.
Però sembra che noi ci imbattiamo, in una specie di reciproco.
“Il Padre perdona a voi, se voi avete perdonato ai fratelli”. Perciò pare che l’essere perdonati da Dio richieda in anticipo il nostro perdonare agli altri.
Dio perdona sempre: questo è parte della sua essenza d’amore, che è la misericordia. Tuttavia la misericordia di Dio fruttifica, se è seminata sul buon terreno della nostra misericordia che accoglie la misericordia di Dio, per una sorta di sintonia tra i nostri sentimenti e i suoi.
E che dire di quel nostro riaffiorare dell’amarezza per le offese ricevute? Allora il nostro terreno ha rifiutato il seme del perdono di Dio?
Dio sa che siamo imperfetti, e non pretende che diventiamo perfetti. Gli basta essere perfetto totalmente Lui solo, caro Padre.
Se indica a noi di perdonare anche cento volte, significa che in noi attende il rinnovo del perdono, ogni volta, che in noi riaffiora l’amarezza di essere stati offesi.
20.06.19