Piacere e gloria

Piacere e gloria
La vita umana è gloria di Dio. Quale vita? Ecco Paolo che specifica: “Per me vivere è Cristo, e la morte un beneficio”.
Gesù, vita nostra. Ricordo la canzone appresa nella mia adolescenza: “Jesu, vita mea es tu, sine te est mors!”.
Le persone autenticamente religiose rivolte a Dio, se si incontrano con Gesù lo abbracciano spontaneamente.
Accolto il Vangelo, la nostra vita è Cristo. Da lui non possiamo staccarci.
La vita, essendo regalo del Padre, è fonte di gioia e di piacere, perché il padre fa gioire i figli che, a cominciare da Gesù, fanno ciò che piace al Padre.
Piaceri costruttivi del vivere secondo Dio, sono le soddisfazioni naturali: il piacere di mangiare, di dormire, dell’amicizia, dell’arte, della cultura.
È necessario educarci sempre più a gustare questi piaceri semplici, naturali.
Di contro, ci sono piaceri che distruggono il dono della vita: la droga, la vendetta, la guerra, l’odio, il potere che opprime e non aiuta, come è insito nella natura del potere.
Un piacere favorevole alla vita domina su tutti: il piacere della preghiera. Se, come bambini, il piacere della preghiera ci invade, tutti gli altri piaceri sfociano nel piacere della preghiera, e scoprono la principale loro funzione, che è quella di diventare ringraziamento e preghiera.
Ricordo l’abitudine conventuale di recitar la formula di preghiera di ringraziamento alla fine di ogni pasto, e il ringraziamento nello svegliarci.