Perfezione e difetti 3

Perfezione e difetti 3
Siate perfetti come è perfetto vostro Padre. Su questa frase del Vangelo si sono abbarbicati tutti i proclamatori della “perfezione morale” per imporre alle persone di buona volontà un “peso insopportabile”, una tensione nevrotica agli scrupoli, ossia alle ossessioni.
Però la frase di Matteo 5,48, è la conclusione di un’indicazione più particolareggiata. Essa parte dal detto “amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Gesù vuol cancellare l’inimicizia nel mondo. Essa è alla base delle liti e delle guerre. Il povero soldato costretto a combattere in guerra, deve considerare nemico, quel povero soldato che gli sta di fronte ed è stato costretto a far la guerra, per difendere l’orgoglio e gli interessi di chi comanda e decide di risolvere eventuali problemi con un fiume di sangue.
Gesù si oppone a ogni carneficina. Amare il nemico e pregare per il persecutore. Se davvero “amo” il nemico (non amato), lui diventa l’amato.
Perché tale impressionante ordine? Meramente per “essere Figli del Padre vostro, che è nei cieli, e che fa sorgere il sole sui cattivi e sui buoni, e manda la pioggia su giusti su ingiusti”. Ecco dove sta la “completezza” (teleios) di Dio. La perfezione di Dio e il suo amore per tutti. Non una perfezione da ammirare, ma una perfezione operativa, che non esclude nessuno dall’amore.
Essere perfetti come il Padre, è amare tutti, forse con capacità affettive differenziate secondo la dotazione di ciascuno. Tutti però hanno in dotazione naturale la capacità di amare, e l’essere completi con Dio, è quello di non escludere nessuno dall’amore.
10 .01.18