Supplemento d’amore

Supplemento d’amore

Debbo ringraziare una giovane particolare (diversamente dotata?), perché mi ha fatto conoscere qualche cosa di Dio e di S. Paolo. È proprio vero, se stiamo un po’ attenti, che dalla bocca “dei lattanti” (per riecheggiare il salmo) esce la lode di Dio.
Osservando il rapporto tra la giovane e sua madre, mi è parso chiaro che la madre sopportava la figlia, ma non l’amava. Quando la vita ci pone nella situazione di trovarci con una persona “mancante di qualche dote comune ad altri”, lì c’è un richiamo di Dio, ad avere un supplemento di amore, per aiutare tale persona.
Dove manca l’amore, mettici l’amore e coglierai amore (credo siano parole di Paolo della Croce). Dove si nota una deficienza, ivi è richiesto (vocazione di Dio?) un supplemento d’amore, questo si avvera in Dio, nostro Padre, il quale non si perde d’animo davanti alle nostre difficoltà.
E tale incontro provvidenziale con quella giovane, mi ha fatto risalire alla Lettera di Paolo ai Romani.
Dio, davanti ai peccatori, ha attuato quel supplemento d’amore che è l’incarnazione di Gesù. Per amore il Padre ci ha donato Gesù.
“Quando eravamo nel peccato, Dio ha donato suo Figlio”. Suonò nuova questa affermazione di Paolo, pronunciata in un contesto, nel quale primeggiava l’immagine di un Dio giudice, che annienta i peccatori.
L’amore di Dio è inesauribile. Di fatto “non sono venuto per condannare, ma per salvare” ci assicura Gesù. E noi come ci atteggiamo verso i “peccatori”?
16.06.18