Dio in spirito e verità

Dio in spirito e verità
Accadono circostanze, durante la vita, nelle quali constatiamo concretamente il posarsi del Vangelo nella nostra vita.
L’ho osservato, per esempio, nei miei contatti con coloro, che, ai miei tempi, si dicevano handicappati, e ora di devono designare come diversamente dotati. Durante i miei colloqui con queste persone, se accennavo a qualche dinamica psichica, li trovavo indifferenti se non lontani, appena nominavo Gesù, si accendevano improvvisamente. Infatti ai piccoli è comunicata la gioia della verità.
Quando ci capita di allontanarci, o essere allontanati da un edificio del culto, e ci è permesso di fare Eucarestia solo nel privato, questa è realizzazione della parola di Gesù: Dio non necessariamente si adora nel tempio di Gerusalemme o nel santuario del Garizzim, ma semplicemente in “spirito e verità”. Così si assapora la stessa gioia dei credenti iniziali, che si radunavano nelle case per la cena eucaristica. Il tempio serviva per la preghiera consueta, le case invece erano il luogo per l’Eucarestia.
S. Sofia di Costantinopoli è rimasto un luogo di preghiera, prima cristiano e poi musulmano; eppure a Costantinopoli si fa egualmente l’Eucarestia.
Del resto il cambio di culto all’interno di un edificio sacro, l’hanno già fatto, nel passato, quando i templi dei pagani si trasformavano in “titoli” o “stazioni” cristiani. L’ebreo profugo pregava Dio di tornare a Gerusalemme per lodare Dio. Noi lo lodiamo sempre.
26.02.18