Dio si confida

Dio si confida
Il mistero, che Gesù trasmette dal Padre, per avere visto in lui (è nel seno del Padre), non è astruseria, ma confidenza.
La cosiddetta “rivelazione” è semplicemente la confidenza di Dio a noi, figli, quando Gesù svela ciò che è nel “seno del Padre” ci mostra il massimo dono di amore.
Anche tra di noi, il dono più bello che si fa nell’amare, è quello di scoprire all’amico quanto di più intimo c’è in noi, anche le nostre brutte qualità, le nostre paure celate, i sentimenti confessabili e inconfessabili. Quando sveliamo all’amico la nostra nudità più profonda e riserbata.
Il Padre non poteva fare di più che trasmetterci l’intimità del suo mistero, quel mistero di Dio, che Gesù esplica come amore. L’intimità di Dio è ricca, profonda, infinita. Gesù ce la fa intravvedere sia attraverso similitudini, sia attraverso il discorso “su” Dio, che è il discorso “di”. Quel discorso che usiamo dire “Parola di Dio”.
Le Parole di Gesù su Dio si mostrano attraverso il “Padre ama” “fare la volontà di Dio”, la “conoscenza di Dio”, ossia il suo conoscerci, penetrarci, custodirci, condurci alla vita totale.
All’amore di Dio ci sottraiamo, perpetrando un terribile strappo in noi stessi, lo strappo dell’abbandono dell’amore. Anche perché il tentativo (sempre mal riuscito) di sottrarci a Dio, è illusione letale, perché “tutto è aperto ai suoi occhi”.
Privarci del mistero del Padre, è privarci del nostro mistero. Come figli portiamo profonda l’impronta del Padre. Il tentativo di privarci da Dio, è un tragico atto di autolesionismo, senza conseguire il risultato di privarci di Dio, perché il Padre è sempre con i suoi figli.
09.05.18