Gesù esempio

Gesù esempio
Gesù per ficcare bene in mente la verità attraverso l’emozione, spesso si lascia andare a enfasi.
Per indicare il suo contatto intimo con le persone, dice una frase cannibalesca: chi mangia me.
Per indicare di evitare la vendetta (anche giuridica) dell’”occhio per occhio” indica di ripresentare la faccia, quando si è schiaffeggiati.
Per indicare il trattenersi dal seguire impulsi negativi o peccaminosi, indica di cavarsi un occhio, o di mozzarsi una mano.
L’enfasi è spesso presente nei discorsi di Gesù, affinché l’ascoltatore si stampi bene in mente e nella vita il suo nuovo insegnamento.
Evidentemente dove scopriamo un’enfasi non si può prendere alla lettera ciò che viene detto, ma sentirne il valore sottostante. Altrimenti si legge nella storia di quel noto autore cristiano dell’antichità, il quale si castrò di santa ragione per essere un “eunuco per il regno dei cieli”.
Gesù era abituato a riflettere prima di reagire anche agli schiaffi dei suoi aguzzini. Schiaffeggiato, Gesù si rivolse con padronanza: “Se ho detto male, dimostratemelo; se ho detto bene, perché mi schiaffeggi?”. Non ha presentato l’altra guancia. Si resta meravigliati davanti alla sua reazione, dopo essere stato offeso e umiliato.
Le parole di Gesù, anche enfatiche, devono essere confrontate con la vita di Gesù, affinché siano comprese nel loro valore.
In nessun caso si possono astrarre dalla sua vita le sue parole. Gli eretici questo non l’hanno fatto.
19.06.17