Gesù trascurato

Gesù trascurato
A mano a mano che lo Spirito ci conduce a conoscere sempre più Gesù, da una parte la nostra gioia e la nostra riconoscenza aumentano, dall’altra ci ghermisce un dolore non immaginario per coloro che non conoscono Gesù, o, peggio, per coloro che abbandonano Gesù per Maometto o per Zaratustra.
Si può abbandonare dolorosamente Gesù anche trascurando l’Eucarestia, o nutrendo indifferenza per Gesù e per la sua parola, che crea e che salva. Quando una persona benestante si allontana da Gesù, perde molto, e diventa miserabile. Fortunatamente se a questa persona soccorriamo con la nostra vita di fede, ancora in essa riusciamo a percepire una presenza di Gesù. Infatti ciò che abbiamo fatto agli affamati, perché digiuni di Dio, l’abbiamo fatto a lui. Da qui anche nasce quella speranza che ci viene da Dio.
È agevole leggere Gesù nelle persone, che partecipano visibilmente alla nostra fede, mentre non sempre ci riesce vedere Gesù nei poveri di fede. Tutt’al più in esse scorgiamo il figlio di Dio, magari allontanato da casa, ma che resta figlio, però fino a che non ritorna, non ci riesce festeggiare con lui, la rinnovata sua figliolanza nei riguardi del Padre.
La tristezza che ci penetra, quando un fratello scansa Gesù, non deve essere disgiunta dalla speranza, sebbene rimanga la tristezza.
Noi nutriamo speranza per noi e per gli altri, vicini o lontani da Gesù. Però Gesù è sempre vicino a tutti ed è su questa vicinanza, che rinnoviamo ogni possibilità di speranza anche per chi non spera, perché è illusoriamente sicuro di aver trovato definitivamente.
18.05.18