I sussulti del Battista

I sussulti del Battista
Più ritorno su quel “Ecco l’Agnello di Dio, che “toglie” il peccato del mondo” più mi sorge come una specie di scossa. Mi pare che Giovanni abbia provato due scossoni di gioia alla presenza di Gesù.
Il primo è ricordato dal Vangelo di Luca. “Ecco, appena il suono del tuo [di Maria] saluto è giunto alle mie orecchie, il bambino saltellò con esultanza nel mio seno” (Lc 1, 44).
Il secondo è ricordato dal Vangelo di S. Giovanni (1, 29). Gesù va difilato verso Giovanni. Non passa davanti, come troviamo più sotto (1, 36), ma si reca presso Giovanni (lo incontra), e Giovanni esclama: “Ecco l’Agnello di Dio” (o il servo di Dio). Qualche luce abbagliante si sprigiona davanti a lui.
Gesù non passa, ma va direttamente incontro (pros auton). Quando Giovanni parla del Logos intimo a Dio, scrive “pros theon”. Il Logos è presso Dio, e il Logos è Dio. Non vicinanza, ma presenza intima.
Il recarsi di Gesù “pros” Giovanni è più di un avvicinamento, se provoca in Giovanni luce e affermazione.
E subito dopo l’esclamazione, l’evangelista enumera i perché della forza dell’impatto.
Più tardi arriverà la testimonianza di Giovanni, che ha visto lo Spirito discendere dal cielo.
Più tardi, quando Giovanni si troverà incarcerato, dovrà sincerarsi se quel Gesù risponde al Messia sognato dagli Ebrei, sudditi dei Romani. Non è il Messia vincitore. Gesù allora fa notare che Dio concede vittorie di salute e di verità.
24.12.18