Interpretazioni distorte

Interpretazioni distorte
Nella pagina del Vangelo si legge che è capitato a Gesù, quello che capita quotidianamente alle persone di buona volontà.
Un cittadino qualsiasi compie un’impresa, che giova alla cittadinanza, eppure c’è l’assessore che è pronto a indicare: quel tale opera per farsi vedere.
Non dico che questo possa accadere, no: dico solo che è accaduto. Infatti la botte dà il vino che ha.
Una madre non si ferma a spettegolare (eccezione sì, ma esistente), cerca di educare e di vestire bene i suoi figli. Allora le sue “amiche più intime” sono pronte a notare: “Lo fa per farsi vedere!”. Non riescono a riconoscere che gli altri possano agire con semplicità e con retta intenzione. Dalla loro botte è uscito il vino, che vi era entro.
Gesù forse non conosceva le botti di rovere, perché parlava di otri nuovi e di otri vecchi. Però diceva, con altre parole, la stessa “saggezza” delle botti. “Tu vedi il bruscolo nell’occhio del fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio”.
L’episodio riportato nel brano evangelico, è quello nel quale si narra di Gesù, che continua a cacciare i demoni. Si parla di un “muto posseduto dal demonio” (Mt 9, 32 ss).
Le reazioni attorno a lui: la gente è meravigliata, stupita. Ma c’è anche la reazione degli intelligenti: “Per mezzo del principe dei demoni egli scaccia i demoni”. Il pesce grande mangia i pesci piccoli. E così anche quel montanaro di Galilea è conciato per le feste. Pretende di saper fare anche ciò che nemmeno noi riusciamo a fare! È uno che opera chissà come! Anche Gesù! E talvolta anche noi!
10.07.18