Mistica, facoltà umana

Mistica, facoltà umana
Mistica: una realtà dello sperimentabile, di origine profonda, ma non descrivibile o dimostrabile.
La reciproca simpatia tra le persone è un fatto mistico. Non possiede un perché razionale o categorializzabile. La vita “esistentiva” di ogni persona è di sapore mistico.
La riduzione a cosa reale solamente ciò che è razionale o indefinibile, è una pretesa fuori dalla realtà.
La dimensione mistica è una dimensione umana, che, in qualche modo, si solidifica vistosamente nella vita religiosa. Senza mistica casca la fede, che, ridotta al credere intellettivo, è depauperata in una riduzione miserevole. Vita religiosa è vita intrisa di misticità. Un’autentica vita religiosa è vita mistica, non soltanto all’interno della singola religione, ma anche tra le religioni, che trovano la loro capacità di convivenza, grazie alle esperienze mistiche, presenti in ogni regione religiosa.
Dallo sfruttare la presenza mistica presente in ogni religione, dipende il cosiddetto dialogo interreligioso.
Il Vangelo non può esser vissuto senza l’entrata mistica in esso, se non si vuole ridurlo a un vecchio testo, con qualche curiosità magica, che racconta la fantasia occupata attorno a un uomo un po’ strano. Però esso può essere letto e vissuto, con il cuore aperto verso orizzonti non definiti al nostro sguardo, ma aperti “oltre”. Quell’oltre che non è mai raggiungibile come confine delimitato, ma rilancio verso le stesse possibilità percettive umane, capaci di affidarsi gioiosamente al mistero e in esso “naufragare”.
26.03.18