Non sono come gli altri

Non sono come gli altri
Forse la preghiera del fariseo è anche la mia preghiera. Preghiera del fariseo mia, della Chiesa, dei politici.
Mia: io critico gli altri perché sbagliano o hanno sbagliato, mentre io mi ritengo giusto o almeno nel giusto. È chiaro il mio confronto con chi sbaglia, soprattutto se sbaglia nel mio confronto. Il pregare per i nemici, anziché essere un pregare “con” i miei nemici, si trasforma in un pregare “contro” i miei nemici. Spesso, nella mia preghiera si infiltra, malignamente silenzioso, lo “io non sono come gli altri”. Forse l’inizio della mia preghiera sarebbe bene fosse un pregare il Padre, che mi liberi dal mio fariseismo, perfino dal fariseismo di reputarmi degno di Dio, perché umiliato dagli altri.
Anche la preghiera farisaica si inocula nelle preghiere della Chiesa. Durante gli inizi degli studi di teologia, si considerava la superiorità del cattolicesimo su tutte le altre forme religiose, essendo esso la “vera” religione. La preghiera nostra era una preghiera di privilegiati, a confronto delle preghiere dei non privilegiati. Non come loro! Il dono si corrompeva in vanto, e meno in ringraziamento.
E poi si presenta la presunzione dei politici. Anche dei politici che si presentano come difensori del cristianesimo e brandiscono rosari e vangeli come loro distintivo. Però “noi non siamo come loro” è lo slogan. Noi siamo superiori, perché puri (fariseo significa anche puro), perché onesti, perché corretti (purtroppo corretti anche come omofili o divorziati… ma sempre corretti).
Quanto è difficile sbrattarci dal nostro fariseismo.
02.04.18