Padre sì, eroe no

Padre sì, non eroe  

L’eroe è l’anti-dio? Giove punisce l’eroe. Certamente il culto dell’eroe si oppone al culto del Dio vivo e vero.

Nel nostro tempo, gli eroi, meritevoli di esser collocati nell’Olimpo, sono molti: grandi attori, assi dello sport, celebri scrittori, e via dicendo. Il mondo per reggersi nell’illusione, necessita di eroi. Talvolta perfino i santi sono venerati quali novelli eroi, forniti di virtù eroiche.

Anche i politici sono venerati e seguiti in quanto eroi; soprattutto i politici che si presentano sicuri e strafottenti. È questo il cancro della presente società, o di quella dei Napoleone, degli Hitler, di Mussolini. Il ridicolo si attua, quando gli stessi personaggi si credono onnipotenti. Ricordo ancora quel povero soldato tedesco, durante l’ultima guerra, il quale estraendo dal portafoglio logoro, un ritaglio logoro di giornale, che recava la figura di Hitler, affermava che per Hitler sarebbe volentieri morto.

E poi gli eroi politici contagiano numerose persone.

Gesù, per queste persone (lo rileviamo dai loro discorsi) è una figura secondaria e manipolabile.

Il danno marchiano accade, quando anche Gesù è trattato da misero eroe, e non da Figlio di Dio. Perfino Dio, quando è rappresentato da guerriero onnipotente, può incorrere nell’eroe sublime, che perfino vince le battaglie, se non si va oltre certe raffigurazioni del dio onnipotente.

Gesù, che di Dio se ne intendeva, lo ha declassato da sublime eroe, per assicurarci che Dio è “semplicemente” nostro papà. Amore non forza, tenerezza non potenza smodata. Un padre di cui possiamo tranquillamente fidarci.

06.09.19