Perché contro la verità?

Perché contro la verità?
In questi giorni il Papa ha ribadito, come se ci fosse bisogno, due cardini inerenti al Vangelo: il matrimonio bisessuale e l’opposizione a ogni forma di aborto, anche quello di feti con qualche tara. Un giornalista, forse perché non aveva sottomano uno dei molti teologi valorosi, a cominciare dal sempre disponibile Ravasi, si è rivolto a uno che si professa teologo anche perché si dice discepolo di Martini. Tra parentesi, ho conosciuto recentemente uno che si dichiarava discepolo di Martini e si è suicidato, mentre il maestro continuava imperterrito a vivere, trascinandosi dietro il suo bel Parkinson!
Mi sembra di aver conosciuto il discepolo del fior fiore dei maestri, e che ha finito con l’impiccarsi, povero lui. È vero anche che il suo maestro è stato impiccato a una croce.
Chissà perché, pur di andare contro la verità si va in cerca di ogni pretesto. Ho visto una persona, la quale, pur di mostrare che il cibo del convento era pessimo, sfruconava nel cassettone delle immondizie per trovare qualche cosa di meglio!
Il gusto di opporsi al papa, anche per contraddire cose lapalissiane, non è recente nella storia del Cristianesimo. Mi sembra di ricordare un monaco di nome Martin. Questi, che voleva colpire certi comportamenti alquanto moralmente discutibili dei papi, se la prese contro la verità, per esempio della presenza di Gesù nell’Eucarestia, verità che il papa affermava.
Il piacere di contraddire, per il gusto dolcissimo del contraddire, può far commettere figure barbine.
17.06.18