Quei politici

Quei politici
Ma noi li eleggiamo perché aiutino la comunità, da un settore e dall’altro, oppure perché ci diano lo spettacolo delle loro ridicole baruffe? C’è l’impressione che nemmeno loro lo sanno. E noi li paghiamo profumatamente, perché così vuole la “democrazia”. Nei sistemi assolutistici almeno sono più seri: non mostrano in pubblico la propensione alla baruffa in pubblico.
È esilarante udire qualcuno di loro, che sta facendo la sceneggiata e non si vergogna di dire: “Il popolo vuole!”. E se io non voglio cesso di essere popolo.
In realtà essi “rappresentano”. E qui sta la domanda feroce: “Mi rappresentano davvero? E se non mi rappresentano devo espatriare, perché io non sono “degno” di loro. Espatriare è ritrovare gli stessi nobili procedimenti. Devo chiudere gli occhi e le orecchie per vivere in pace? E il mio dovere di cittadino non resta che farlo come le tre scimmiette. Insomma disinteressarmi di loro? Però sono loro che si interessano di me al momento delle tasse e dei contributi.
Per mia consolazione devo ricordarmi che “il mio regno non è di quaggiù”? probabilmente sì. Ma intanto vivo di qua. Posso almeno sperare nella mia e nella loro conversione, perché hanno sempre ragione?
Certamente fino a quando sono in terra devo contemperare il Regno dei cieli con il regno della terra. Pregare nel Regno dei cieli, affinché intervenga nel regno della terra, almeno per coloro, che non sono pochi, i quali anche nella vita politica desiderano contribuire alla pace e alla prosperità di tutti noi.
02.08.16