Quel libro

Quel libro
Il mondo è ricco di pensiero. Ogni persona ne è una miniera. Le strutture enciclopediche sono una sicura eppure ridotta sorte di compendio. Leggo un libro qualunque e trovo sempre delle novità, alle quali non avevo pensato prima. Come mai, con tale lussureggiante fioritura di pensieri, il mondo non si presenta maturo moralmente e spiritualmente? Manca la buona volontà? (“Allora dai, le cose vere tu le sai”: Gaber).
Forse la maggior parte dei libri e del sapere non contengono l’energia per condurre il pensiero a realtà di vita. “Questo io l’ho detto; e adesso ti arrangi!”: è la posizione anche dei libri di etica o di morale. Si giunge anche all’estremo dell’abbattimento e della depressione: a queste altezze io non giungerò mai! Non esiste un kharma che mi inietti energia?
Per fortuna, tra le centinaia di libri della mia biblioteca, si è infiltrato un libriccino di altro tipo. Un libro che “fa ciò che dice”, perché ha sempre realizzata la Parola. Anzi muove sempre da una parola realizzata, e realizzata fin dall’eternità.
Quando prendo in mano quel libro, tutti gli altri sbiadiscono. Non so perché. Forse perché gli altri si leggono, ma questo si appoggia a me e mi decifra, anche a me stesso. È un libro non libro: è una forza divina, che realizza sempre ciò che esprime: anche a me e in me, se io mi abbandono a quel libro, che è anche davvero una presenza. Sì, Gesù presente personalmente come Parola Creatrice. Egli esige soltanto che io gli creda davvero, ossia che gli creda me stesso, senza riserve, aperto a capirlo, a fidarmi, a gioire per l’intimità di un amico. E l’amico è Dio!
05.02.18